Usinavà

Oasi naturalistica di Usinavà
Una mattinata all’interno dell’oasi di Usinavà, tra la Baronia e la bassa Gallura, in territorio di Torpè. Per arrivare si può percorrere la strada SS 125 fino a Posada e proseguire verso Olbia. Appena usciti dal paese e superato il ponte sul Rio Posada, immediatamente a sinistra su uno slargo, si prosegue in direzione Concas – Talavà, fino a ritrovare la SP 24. All’incrocio tra Concas e Talavà, si prosegue a destra verso quest’ultima frazione. Si giunge ad un altro minuscolo borgo, Sos Rios, e si inizia a salire su una strada di elevata pendenza. Si sale di quota notevolmente e la vista abbraccia uno spazio molto vasto fino al mare di Posada e La Caletta. In cima si trova l’ingresso del cantiere forestale di Usinavà, in un paesaggio meravigliosamente conservato e puntellato da diverse pietre monumentali, una macchia mediterranea rigogliosa e una serie intricata di strade battute, per nostra sfortuna popolate da numerosi cacciatori alla ricerca di prede. Non si può dire che questo ci tranquillizzi, ma cercando di non pensare troppo ci avviamo verso una delle tante strade, senza una meta precisa, diciamo in versione esplorativa. I continui saliscendi ci aprono scenari mutevoli ad ogni curva, con corbezzoli giganti, grandi alberi di pino domestico, lecci e sughere, alberi di erica e numerose piante giovani perfettamente curate di ginepro e fillirea, con un sottobosco pieno di vitalità. La giornata è calda e piacevole, pur essendo gennaio, e arranchiamo in salita tra una sosta e la decisione di non avventurarci verso le zone di caccia, per non incorrere in sorprese imprevedibili. Il giro della foresta è breve ma estremamente piacevole, sia per la natura rigogliosa che per le splendide viste che si aprono ad ogni cima conquistata. Il rientro verso la casermetta dell’ente, dove ci attende il pranzo, è accompagnato dalla visione onirica di numerose pietre che sono dei veri e propri monumenti naturali, dalle forme più strane e imprevedibili. La stazione forestale è ben tenuta, e i guardiani si prodigano per curare la vegetazione e proteggerla dagli incendi estivi, grazie ad una vedetta che si trova su una delle cime interne, e ad una foresteria che può ospitare le persone che ne facessero richiesta per tempo. A tal fine alcune piccole case circolari, costruite sullo schema architettonico dei pinnatos abitati una volta dai pastori, possono essere occupate per trascorrere alcuni giorni completamente immersi nella natura, senza rumori artificiali e lontani dalla costa, pur visibile nitidamente al termine della vallata sottostante. Un bel posto, dove torneremo sicuramente a continuare l’esplorazione, dopo la stagione della caccia.